Dopo 76 anni, la produzione dell’Ape Piaggio nello storico stabilimento di Pontedera (Pisa) cessa, segnando la fine di un’epoca. La celebre tre ruote continuerà la sua vita produttiva in India, dove già da anni viene realizzata per il mercato locale e africano, grazie a normative ambientali meno stringenti rispetto a quelle europee. Questo passaggio, che non è una delocalizzazione ma una riconversione industriale, si deve principalmente alle nuove direttive dell’Unione Europea in tema di emissioni e sicurezza, che rendono insostenibile l’adeguamento dell’Ape agli standard moderni.
Progettata nell’immediato dopoguerra dall’ingegnere Corradino D’Ascanio su intuizione di Enrico Piaggio, l’Ape è stata un simbolo dell’industria italiana. Tuttavia, il suo motore a due tempi Euro 4 non può evolvere per rispettare le normative Euro 5 senza stravolgere la sua identità. Al suo posto, Piaggio produrrà il Porter elettrico, un veicolo commerciale che erediterà il mercato dello storico motocarro.
L’annuncio, comunicato ai sindacati, non ha colto di sorpresa i lavoratori, ma ha comunque suscitato preoccupazione per l’impatto occupazionale, mitigata da rassicurazioni sull’avvio di nuove linee produttive e investimenti futuri. Nonostante lo stop temporaneo di tre settimane a dicembre per circa 1.100 operai, non si prevedono ripercussioni a lungo termine sull’occupazione.
I sindacati hanno espresso rammarico per la perdita di un’icona legata a Pontedera e all’Italia, già accaduto con la dismissione di altri modelli come il “Calessino”. Tuttavia, l’attenzione ora si concentra sulla riorganizzazione e sul futuro dello stabilimento. L’Ape resterà comunque disponibile grazie alle scorte nei magazzini e proseguirà la sua evoluzione in India, dove esiste anche una versione elettrica di successo.