L’inizio del nuovo anno a Prato è stato segnato da un’impennata delle polveri sottili (PM10), causata dall’uso di fuochi d’artificio e petardi, nonostante il divieto comunale. I dati dell’Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, mostrano un chiaro legame tra l’esplosione dei botti e il superamento dei limiti di legge per le PM10. La centralina di via Ferrucci ha registrato un aumento da 67 microgrammi/m³ il 29 dicembre a 97 il 31 dicembre, per poi raggiungere un picco di 133 il 1° gennaio. Valori simili sono stati rilevati dalla centralina di via Roma, che il 1° gennaio ha toccato i 152 microgrammi/m³. Le analisi mostrano che Prato, insieme a Firenze Ponte alle Mosse, ha registrato i picchi più alti tra le province toscane. L’effetto dei botti ha contribuito all’innalzamento dei valori, visibile a chiunque abbia trascorso la notte di San Silvestro in città.
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